L’ alito cattivo o alitosi è un problema molto comune che può condizionare la vita sociale, dalla ricerca di un lavoro fino ai tentativi di corteggiamento.
Una battaglia cominciata nella notte dei tempi
La lotta quotidiana contro l’alito cattivo, a quanto pare, era ben nota anche agli antichi. Non a caso, cinquemila anni fa i babilonesi provavano già a spazzolare via dalla bocca odori indesiderati con dei ramoscelli. Gli egizi, invece, inventarono le prime mentine 3.000 anni fa.
1 italiano su 4 ha l’alito cattivo abitualmente
Nella maggior parte dei casi i colpevoli sono dei batteri invisibili che si accumulano sulla lingua e sulle gengive e che, dopo aver banchettato con parti minuscole di cibo, emettono gas, specialmente solfati, mal tollerati dalla maggior parte dei nasi. Secondo alcune ricerche, a soffrirne in maniera lieve o avanzata sarebbe addirittura il 62% degli italiani.
Come nasce l’alito cattivo
Sono pochi gli odori che hanno origine nello stomaco e non hanno niente a vedere col cavo orale. Molto comune, invece, è l’alitosi da parodontopatie, cioè da infiammazioni e infezioni del parodonto, il tessuto di sostegno dei denti, che provocano il sanguinamento delle gengive.
Da sempre si cercano i rimedi più svariati
Per combattere l’alito cattivo Plinio il Vecchio suggeriva la cenere di testa di lepre o i denti di asina, latte d’asina, polvere di corna di cervo e pietra pomice. Oggi ricorriamo a caramelle al mentolo o a chewing-gum: questi rimedi hanno però controindicazioni, effetto limitato e possono contenere zucchero. Per questo, dopo un primo sollievo, possono addirittura peggiorare la situazione.
Alcune soluzioni naturali
L’alternativa naturale a caramelle e gomme è rappresentata dai chiodi di garofano, da masticare al momento del bisogno. Anche alcuni cibi (kiwi, spinaci, prezzemolo, basilico, latte, funghi e riso) possono essere degli alleati contro l’alito cattivo. Questi cibi, infatti, degradano o intrappolano i composti solfurei inpedendone la fuoriuscita.