Ipersensibilità dentale

L’ipersensibilità dentale è un problema che affligge molte persone ed è, come si può dedurre dal termine stesso, una condizione in cui si prova malessere o dolore a fronte di vari stimoli, ad esempio cibi caldi o freddi.

Può essere una problematica temporanea o cronica, e può affliggere un solo dente, più di uno o la totalità di essi.

Quali sono gli stimoli che causano dolore?

Di solito un soggetto con sensibilità dentale non prova costantemente questa spiacevole sensazione, ma solo dopo essersi esposto ad alcuni stimoli, detti anche triggers, tra i quali sono presenti:

  • cibi e bevande molto caldi o molto freddi
  • aria fredda
  • cibi e bevande molto zuccherati oppure acidi
  • acqua fredda, specialmente durante le pratiche di igiene orale quotidiana
  • spazzolamento dei denti
  • passaggio del filo interdentale
  • risciacqui della bocca con liquidi a base di alcol.

I sintomi possono essere intermittenti, cioè comparire solo in certi momenti della giornata o della settimana, oppure essere più continui, presentandosi ad ogni esposizione ai triggers sopra riportati.

Inoltre, l’intensità con cui si manifestano può essere variabile, andando da forme lievi a molto più severe.

Cause e fattori di rischio

La sensibilità dentale è determinata dal fatto che gli stimoli entrano a contatto con la porzione più interna, detta dentina, dotata di fibre nervose.

Di norma, a ricoprirla è presente uno strato molto duro e resistente, chiamato smalto, che consente di evitare questo fenomeno.

Esistono dei soggetti in cui lo smalto è normalmente più sottile, e sono quindi più predisposti alla sensibilità dentale.

In altri casi, ad assottigliare tale strato sono processi di degenerazione dello stesso, a causa di uno spazzolamento troppo intenso o con spazzolini dalle setole troppo dure, dell’esposizione a saliva acida a sua volta conseguente all’abuso di sostanze ricche di zuccheri o alcolici, ma anche del fenomeno del bruxismo, lo sfregamento dei denti che avviene soprattutto di notte.

Altre condizioni possono portare allo sviluppo di sensibilità dentale:

  • reflusso gastroesofageo, poichè gli acidi che dallo stomaco risalgono nell’esofago possono demineralizzare lo smalto;
  • vomito frequente, che espone continuamente i denti a sostanze acide;
  • recessione gengivale, in cui parti del dente normalmente protette dalla gengiva vengono scoperte;
  • danni ai denti, come rottura e scheggiamento, oppure usura delle otturazioni, che possono creare una comunicazione tra l’esterno e la dentina; in questi casi la sensibilità è limitata al solo dente coinvolto nella lesione;
  • interventi odontoiatrici, come l’inserimento di corone o otturazioni oppure lo sbiancamento dentale, che rendono il dente in questione, ed eventualmente quelli vicini, più sensibile, in genere solo per qualche giorno.

Diagnosi di ipersensibilità dentale

La diagnosi di sensibilità dentale è di solito piuttosto semplice e viene effettuata dal dentista facendo qualche domanda specifica al paziente e andando a stimolare con alcuni strumenti i denti per valutarne la sensibilità.

Dopodichè, un attento esame visivo per vedere se vi sono recessioni gengivali o alterazione nelle otturazioni, così come i raggi X che consentono la visualizzazione di eventuali lesioni possono essere utili all’identificazione delle cause dell’ipersensiblità.

Trattamento della sensibilità dentale

Quando la sensibilità dentale provoca sintomi lievi, è possibile curarla agevolmente a casa.

È utile, ad esempio, utilizzare dentifrici adatti ai denti sensibili facilmente reperibili in farmacia e spazzolini a setole morbide, così come sostanze per i risciacqui che non contengano alcol.

I risultati non sono immediati, ma già dopo una settimana sarà possibile notare alcuni miglioramenti.

Qualora, al contrario, i sintomi dovessero essere più severi, potrebbe rendersi necessario rivolgersi all’odontoiatra, che prescriverà dentifrici e risciacqui ancora più specifici.

In alcuni casi potrebbe optare anche per l’applicazione di gel a base di fluoro e di agenti desensibilizzanti che vadano a rinforzare lo smalto riducendo l’entità della problematica.

Ovviamente, accanto alla cura dei sintomi è necessario anche risolvere la condizione di base, ad esempio curando con degli anti-acidi il reflusso gastroesofageo, utilizzando un byte contro il bruxismo, oppure migliorando l’igiene orale per evitare la recessione gengivale.

Trattamento dell’ipersensibilità dentale da Michelangelo 13 a Napoli

I trattamenti di odontoiatria per la trattamento dell’ipersensibilità dentale a Napoli sono disponibili allo Studio Michelangelo 13 al Vomero.

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Le informazioni contenute in questa pagina sono pubblicate solo a scopo informativo e non possono sostituire in alcun caso il parere del dentista.

Bibliografia

Davari A, Ataei E, Assarzadeh H. Dentin hypersensitivity: etiology, diagnosis and treatment; a literature review. J Dent (Shiraz). 2013 Sep;14(3):136-45. PMID: 24724135; PMCID: PMC3927677.

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