Il bruxismo, legato all’articolazione della mandibola, può scatenare cefalea. Se di tanto in tanto soffrite di mal di testa, forse il problema è legato anche allo sforzo eccessivo e prolungato dei muscoli deputati alla masticazione.
Se l’articolazione fa gli straordinari
I muscoli della mandibola dovrebbero lavorare più o meno un’ora al giorno, quando si mangia. Ma se si esagera, il rischio di andare incontro a mal di testa diventa sempre più significativo. Le persone che soffrono di bruxismo, per esempio digrignano i denti anche durante la notte. Non rilassando mai la muscolatura mandibolare possono sviluppare più facilmente attacchi di cefalea.
Contro il mal di testa, non solo farmaci
Anche se, per fortuna, si possono contrastare con i farmaci di automedicazione, bisogna sapere che i mal di testa nascono proprio dal superlavoro dell’articolazione temporo-mandibolare, che collega appunto la parte inferiore della bocca con la testa. In questo caso, lo specialista gnatologo può indicare l’uso di un bite, cioè di una doccia in resina da adattare a una delle due arcate dentarie, particolarmente utile nelle persone che tendono a digrignare i denti.
Ci pensa lo gnatologo
Il benessere della giunzione tra cranio e mandibola è troppo spesso sottovalutato. Una visita gnatologica approfondita può evidenziare la presenza di malocclusioni, disordini all’articolazione o problematiche cranio-cervico-mandibolari. Tutte queste condizioni possono essere responsabili di sintomatologie a carico dei mascellari, del cranio e della schiena.
Come prevenire i rischi
Per evitare improvvisi attacchi di mal di testa legati all’articolazione e ai muscoli del cranio, è bene innanzitutto evitare masticazioni rapide che non permettono il passaggio del cibo dagli incisivi fino ai molari. È inoltre importante contrastare lo stress, che a volte può essere una delle cause principali del bruxismo. Altrettanto importante è curare l’igiene della dentatura per evitare di andare incontro a movimenti anomali che col tempo possono danneggiare l’articolazione stessa.
Fonte: semplicementesalute.federchimica.it