Chi è ansioso lo sa: per abbassare la tensione nei momenti difficili non c’è niente di meglio che smangiucchiarsi le unghie o ruminare un chewing-gum. Queste abitudini anti-stress un po’ maleducate, però, possono essere l’anticamera di un problema ben più serio per la salute dei nostri denti: il bruxismo, ovvero la tendenza a digrignare i denti, un problema che a lungo andare rischia di compromettere l’integrità dello smalto oltre che favorire l’insorgenza di dolori all’articolazione della mandibola.
Lo dimostra uno studio dell’Università di Tel Aviv
I ricercatori hanno arruolato 75 trentenni e li hanno sottoposti a una visita psichiatrica, per scoprire chi soffriva di fobie sociali. Hanno inoltre fatto un controllo dal dentista, per verificare la salute dei denti ed eventuali cattive abitudini come quella di mangiarsi le unghie o di masticare nervosamente chewing-gum.
L’ansia mette in pericolo la salute dei denti
Dai risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Oral Rehabilitation, è emerso che i soggetti più ansiosi erano molto più inclini a eseguire movimenti parafunzionali con la mandibola. Tendevano infatti a mangiarsi le unghie oppure far oscillare leggermente la mandibola da una parte all’altra senza fare contatto tra le arcate dentali. Nel 42% degli ansiosi è stata osservata anche l’abitudine a digrignare i denti da svegli, contro il 3% dei loro coetanei più tranquilli. Queste cattive abitudini anti-stress hanno determinato una peggiore salute del cavo orale. È stata osservata un’usura piuttosto avanzata dei denti nel 42% dei fobici contro il 29% dei soggetti di controllo.
I farmaci nn causano il bruxismo
Un ulteriore dato interessante emerso dallo studio riguarda i farmaci antidepressivi. Il loro uso non è associato al bruxismo, come suggerivano ricerche precedenti.
«L’interazione con le altre persone sembra essere un fattore scatenante del bruxismo nei soggetti socialmente ansiosi», spiega il coordinatore dello studio. «Trattando in maniera mirata l’ansia sociale, saremo in grado di trattare anche il bruxismo».
Fonte: ok-salute.it