Le resistenze agli antibiotici possono rappresentare un serio pericolo anche nelle cure dentistiche, che danno conto dell’8-11% di tutti gli antibiotici prescritti complessivamente. L’efficacia delle cure delle malattie delle gengive, come la parodontite, può essere messa in serio rischio dalla resistenza ad alcuni antibiotici somministrati proprio per combattere i germi responsabili nel cavo orale. Infatti, dei 4 batteri chiave trovati nella bocca dei pazienti con parodontite almeno uno ha acquisito la resistenza a un farmaco attualmente in uso.
Una questione di salute generale
A livello individuale, la selezione di resistenze può determinare problematiche di carattere più generale, non solo limitate al cavo orale. L’individuo, infatti, può sviluppare antibioticoresistenza anche per altre infezioni, ad esempio per una polmonite. Ma possono esserci complicanze anche a livello sociale, poiché le resistenze possano essere ‘trasmesse’ da un batterio all’altro, influenzando la risposta della popolazione a una determinata molecola antibiotica.
In aumento i germi della parodontite che sfuggono a terapie
Se negli ultimi 20 anni le prescrizioni mediche di antibiotici sono calate – specie quelle dei medici di medicina generale – quelle dei dentisti sono addirittura aumentate.
Ciò nondimeno, anche la professione dentistica sta diventando parte in causa per diminuire l’uso sconsiderato di questo tipo di farmaci. I pazienti con malattia delle gengive di frequente presentano diverse specie di patogeni con diversi gradi di resistenza agli antibiotici. In particolare, il microbiota orale sembra essere un’importante riserva di resistenze antibiotiche.
Non sempre sono necessari gli antibiotici
Solo nei casi più gravi la malattia delle gengive si deve trattare affiancando alla pulizia sotto-gengivale la prescrizione di antibiotici. Peraltro, per controllare l’infezione parodontale vengono spesso prescritte penicilline, mentre sarebbe invece più indicato usare un cocktail di molecole diverse. Per il futuro, sarà sempre più importante procedere a esami del pool di germi presenti nella bocca del paziente per terapie sempre più mirate onde evitare quando possibile farmaci ad ampio spettro.
Evitare sempre il fai-da-te
È importante quindi ricordare al paziente che bisogna evitare il fai-da-te, come spesso accade quando si ha dolore a un dente. Prendendo antibiotici senza controllo medico e a dosaggi non appropriati, infatti, si aumenta la probabilità di resistenze. Inoltre, non tutti i casi di parodontite vanno curati con antibiotico. In coerenza con la nuova classificazione mondiale, le parodontiti in cui sono consigliati gli antibiotici aggiuntivi al trattamento convenzionale sono quelle in stadio III o IV (le più gravi) e che presentano prognosi più sfavorevole.
Fonte: ansa.it