La saliva acida è un fattore di rischio della demineralizzazione dello smalto dentale. Vediamo in che modo si può prevenire?
Il pH della saliva
Il pH è una misura dell’acidità delle sostanze: quando è intorno a 7 si dice che una sostanza è neutra, quando è più basso che è acida, mentre quando è più alto che è basica o alcalina.
In condizioni normali, per svolgere le sue funzioni fisiologiche, la saliva ha un pH che oscilla attorno al 7, ed è quindi neutra.
Tuttavia vi sono delle condizioni in cui essa può diventare troppo acida, provocando delle alterazioni dell’ambiente della bocca.
In modo particolare vi è un valore soglia, cioè 5.5, al di sotto del quale l’acidità di questa sostanza è tale da comportare la demineralizzazione dei denti, una patologia della quale si parlerà in modo più approfondito nei prossimi paragrafi.
Cosa rende acida la saliva?
Vari fattori possono abbassare il pH di questo fluido:
- cattiva alimentazione, specie se troppo ricca di zuccheri, agrumi assunti in quantità eccessiva o abuso di alcolici, in primis il vino bianco;
- reflusso gastro-esofageo, una condizione in cui parte dei succhi dello stomaco, molto acidi, risalgono all’interno dell’esofago provocando diversi disturbi, tra i quali l’aumento dell’acidità del cavo orale;
- diabete;
- stress;
- disturbi alimentari, come l’anoressia o la bulimia;
- obesità;
- gravidanza.
È quindi facile capire come, per evitare un eccessivo abbassamento del pH salivare, sia sufficiente tenere presente alcuni accorgimenti riguardanti l’alimentazione, insieme alla cura e alla risoluzione di eventuali altri disturbi.
Una buona igiene orale, inoltre, è fondamentale (cosa che del resto vale per qualsiasi patologia della bocca).
Uno studio ha anche dimostrato come l’acidità della saliva sia massima nei 5-20 minuti seguenti il pasto, motivo per cui intervenire con dei risciacqui abbondanti con acqua semplice sia già un buon metodo per prevenirla.
Bisogna inoltre ricordare che esistono dei modi per migliorare questa condizione, ad esempio tramite l’utilizzo di dentifrici o spray particolari, che possono tornare utili qualora si voglia innalzare il pH della saliva.
La saliva acida come causa della demineralizzazione dentale
Demineralizzazione è un termine che, intuitivamente, fa riferimento alla riduzione della componente minerale dei denti.
Più nello specifico, lo strato esterno del dente, lo smalto, è costitutito da sali di calcio e fosfato mineralizzati sotto forma di un cristallo chiamato idrossiapatite, ed è quest’ultima ad essere presa in causa quando si parla di demineralizzazione.
La saliva acida è un’importante fattore di rischio per questa patologia, poiché per mantenere la sua struttura l’idrossiapatite ha bisogno di un ambiente neutro.
Va da sè che quando questo si acidifica in maniera eccessiva, il dente ne soffre perdendo la sua componente più esterna e resistente.
Manifestazioni e trattamento della demineralizzazione
In genere, la demineralizzazione si nota fin da subito per la comparsa di macchie bianche sulla superficie dentaria, che tenderà inoltre a diventare via via più levigata e liscia.
Inoltre, l’aumento della sensibilità alle sostanze calde e fredde può essere un sintomo particolarmente fastidioso che spesso spinge la persona a presentarsi dall’odontoiatra.
Quest’ultimo può quindi intervenire per la risoluzione di questa problematica, assieme a tutte quelle che sono le misure preventive, attraverso delle apposite azioni di rimineralizzazione, mirate a ricostituire un’adeguata componente minerale nello smalto, così da riportarlo al suo stato di normale durezza e resistenza.
Trattamento della demineralizzazione
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